
Segnalo il saggio “L’effetto Mozart“, pubblicato nel sito http://www.amadeux.net e dedicato agli studi del medico otorinolaringoiatra francese Alfred A. Tomatis (1920-2001), creatore dell’audiopsicofonologia.
Ne riporto l’incipit:
“Sappiamo che la musica aiuta a strutturare il pensiero ed il lavoro delle persone nell’apprendimento delle abilità linguistiche, matematiche e spaziali; soprattutto l’intelligenza musicale influisce sullo sviluppo emotivo, spirituale e culturale più di altre intelligenze. Meno risaputo è che la musica possa influenzare l’organismo modificando lo stato emotivo, fisico e mentale: tale fenomeno viene denominato “effetto Mozart”.”
Alfred Tomatis concepiva l’ascolto come processo capace di investire l’organismo nella sua globalità psicocorporea. Nonostante i riconoscimenti internazionali ottenuti, fu lungamente avversato dai colleghi francesi e dovette, nel 1976, abbandonare l’Ordine dei medici. In seguito venne addirittura condannato per esercizio abusivo della professione.
Secondo Tomatis, la musica, e quella di Wolfgang Amadeus Mozart in particolare, aiuta ad organizzare i circuiti neuronali di alimentazione nella corteccia cerebrale, soprattutto rafforzando i processi creativi dell’emisfero destro associati al ragionamento spazio-temporale. Di qui la ormai ormai celeberrima titolazione “Effetto Mozart”.