
Ebbene, ti confiderò, prima di lasciarti,
che io vorrei essere scrittore di musica,
vivere con degli strumenti dentro la torre di Viterbo che non riesco a comprare,
nel paesaggio più bello del mondo, dove l’Ariosto
sarebbe impazzito di gioia nel vedersi ricreato con tanta
innocenza di querce, colli, acque e botri,
e lì comporre musica,
l’unica azione espressiva
forse alta, e indefinibile come le azioni della realtà.
Pier Paolo Pasolini, da “Poeta delle ceneri”, 1966